Cultura Live! 2022

Ad aprile a Portici tre appuntamenti con la musica, il teatro e la danza per il progetto Cultura Live! 2022, promosso dal Comune di Portici, il Dipartimento di Agraria della Federico II e il Museo Nazionale ferroviario di Pietrarsa, con il coordinamento organizzativo di Vesuvioteatro.org.

sabato 9 aprile | ore 21.00
Galoppatoio Reale della Reggia di Portici

Ass. Maria Malibran presenta

MaternaMente

Mezzosoprano e direzione artistica Raffaella Ambrosino
Coreografia Irma Cardano
Adattamenti musicali Riccardo Iozzia Ambrosino

ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria

Il tema della Mater Universalis – la Madre come origine e motore primo dell’universo, ma anche come amore, conforto, tenerezza, gioia, dolore in un oratorio – cantata modernamente costruito con arie di autori barocchi, in cui la coreografia funge da continuum drammaturgico; la voce di Raffaella Ambrosino esegue arie collegate al tema, interagendo con i ballerini diretti da Irma Cardano, per creare con loro quadri scenici che evocano varie incarnazioni della figura della Madre universale.

Tutto ha origine da un tronco da cui si erge un albero!
L’ albero forse rappresenta Dio? O è il simbolo di madre natura? Oppure in realtà è la figura di una mamma generosa, amorevole e sempre presente. Nel cuore dell’albero vive la storia del bambino che c’ è in ognuno di noi, dell’ umanità che col passare degli anni, diventa insensibile, cinica, egoista, vittima del consumismo.

Nella cultura occidentale, quando pensiamo a Dio, la prima immagine che viene alla mente è quella di un personaggio virile; e infatti nelle lingue europee ci riferiamo a Lui con pronomi e aggettivi maschili. È questo il frutto di secoli di “maschilizzazione” del divino, un processo di origine socio- culturale che ha avuto il suo culmine nelle tre religioni monoteistiche.
Ma non è sempre stato così: alle origini della storia dell’umanità la prima concezione religiosa è stata quella del divino “al femminile”: i nostri progenitori primitivi collegavano i cicli naturali, la fertilità della terra e il miracolo della nascita e della vita con le donne e la loro capacità di dare la vita, e poi protezione, nutrimento, amore; da qui, di millennio in millennio (per restare alle civiltà del Mediterraneo) le varie dee generatrici di vita: Iside, Gea, Demetra, Semia, Cerere, Cibele, la Mater Matuta e le altre espressioni del divino declinate al femminile.
Perfino un Papa dei nostri tempi, Giovanni Paolo I, disse durante l’Angelus del 10 settembre 1978: “Noi siamo oggetto da parte di Dio di un amore intramontabile, Dio è papà, ma più ancora è madre“.
Il tema della rappresentazione è la Mater Universalis, la Madre come origine e motore primo dell’universo, ma anche come amore, conforto, tenerezza, gioia, dolore. È una sorta di oratorio – cantata modernamente costruito con arie di autori barocchi, in cui la coreografia funge da continuum drammaturgico; la voce di Raffaella Ambrosino esegue arie collegate al tema, interagendo con i ballerini diretti da Irma Cardano, per creare con loro quadri scenici che evocano varie incarnazioni della figura della Madre universale.

La scena si apre con la deposizione, con la madre dolente che sorregge il Cristo morto. Come in un flash-back, si passa ad Eva come progenitrice dell’umanità, quindi all’Annunciazione e al Magnificat, ovvero al canto di gioia di Maria all’annuncio della sua maternità. Una gioia che però porta già in embrione il dolore per la morte a cui è destinato il Figlio, un’angoscia che neanche la consapevolezza della resurrezione potrà lenire.
Essa è Gea, è Eva, è la Vergine deipara, è la generatrice di vita, ma è anche la Mater dolorosa; di quadro in quadro, si fa donna di carne e sangue per condividere gioie e sofferenze del figlio.

Le varie dimensioni della Maternità, in quanto manifestazioni dell’incontro tra il Divino e l’Umano si realizzano in questa azione scenica in cui si fondono musica, canto, danza, per indagare il divino che c’è nella natura umana e l’umano che palpita nelle pieghe della divinità maternale.

martedì 12 aprile | ore 21.00
Galoppatoio Reale della Reggia di Portici

Ciro Giustiniani
Stress

ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria

Cabarettista napoletano, il suo spettacolo sulle continue evoluzioni della società moderna è un crescendo di comicità e nel contempo riflessione sulle problematiche amorose giovanili, con uno sguardo ai difficili contesti sociali della propria città.
Monologhista dalla forte presenza scenica, usa un lessico comico espressivo di facile approccio, grazie al quale riesce ad entrare in immediata sintonia col pubblico di ogni età, che si identifica nei suoi racconti di vita quotidiana.

venerdì 29 aprile | ore 21.00
Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa

Orietta Berti
La mia vita è un film

posto unico 18€ + prevendita

Info

Per assistere agli spettacoli è obbligatorio esibire il Green Pass rafforzato e indossare la mascherina FFP2.

Prevendite

I biglietti per il concerto di Orietta Berti sono in prevendita a Portici presso:
Marina Hi-Fi, Via Libertà, 16 – tel. 0817767362
Tabaccheria Fernandes, Piazza Gravina, 15 – tel. 0817753094
Tabaccheria Aramis, Corso Garibaldi, 228 – tel. 081 481420

Prenotazioni

Gli spettacoli del 9 e del 12 aprile sono a ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria al numero 338 406 58 94.